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Malattie caprine: la famigerata Caev

La Caev (artrite-encefalite virale caprina) è una patologia a lento decorso, causata dal sottotipo B1 dei lentivirus dei piccoli ruminanti, che si diffonde facilmente all’interno del gregge e che è ostica da eliminare. In questo approfondimento sulla Caev, vedremo come si presenta e come controllarla.

Della dott.ssa Chiara Pulin

caev

Indennità

Se state costituendo un nuovo gregge, ponete molta attenzione alle indennità dalle malattie dell’allevamento a cui vi riferite per l’acquisto dei capi.

Il gregge di partenza dovrà essere indenne da brucellosi, tubercolosi e Caev. Ciò significa che nessuno degli animali acquistati è portatore di queste malattie.

In questo caso, il vostro compito sarà quello di proteggere le vostre capre dall’intrusione di estranei (umani e animali) provenienti da allevamenti potenzialmente infetti e di effettuare regolarmente i controlli veterinari per certificare l’indennità.

A livello puramente economico, le capre indenni hanno un costo superiore, ma quello che spendete in più all’acquisto lo guadagnerete con la vendita, se farete anche ponderate scelte genetiche.

Caev: vie di trasmissione

Questa malattia, di natura virale, si trasmette attraverso l’assunzione di colostro e latte di capre infette e per contatto diretto tra animali (saliva, scolo nasale, secrezioni vaginali, sangue…).

Possiamo capire come già i neonati vi siano esposti e come, quindi, il nostro intervento per controllarla debba essere tempestivo e costante.

Anche la mungitura, soprattutto se meccanica, è una delle principali vie di contaminazione fra capre adulte.

Inoltre, è fondamentale utilizzare strumenti di medicazione monouso (aghi o siringhe per via orale…).

Caev: le diverse forme cliniche

Come ci indica il nome, la Caev si esprime con un’artrite cronica o con una forma encefalica.

La prima è prevalente negli adulti, la seconda nei capretti e nella fase terminale della malattia (tremori e convulsioni).

Le evidenze cliniche sono l’ingrossamento dell’articolazione del carpo (ginocchio), del tarso (garretto) e dell’anca, che prelude, seppure anche in anni, alla progressiva difficoltà di movimento fino alla paralisi e alla morte.

Queste manifestazioni, nei soggetti in lattazione, possono essere precedute da diversi sintomi premonitori:

  • Calo produttivo
  • Infiammazioni mammarie: calo di produzione associato a indurimento rapido della mammella (totale o localizzato – mastite induritiva), senza variazioni nell’aspetto del latte
  • Infiammazioni respiratorie

Infine, un’espressione di tipo artrico o mammario può indicare i punti deboli della gestione della stalla (pavimentazione troppo dura o sconnessa) o della mungitura.

Caev: come tenerla sotto controllo

Non essendo una malattia curabile, può essere soltanto controlla per evitarne la diffusione a tutto il gregge e soprattutto alle generazioni future.

Una volta accertata la presenza della malattia nella mandria, sarà quindi fondamentale capire quali sono i soggetti affetti per condurre ragionevoli scelte nel piano riproduttivo e di riforma.

Prima di tutto, andrebbero separati gli animali sani da quelli infetti e mantenere i gruppi separati anche in mungitura, iniziando con le capre sane.

Le madri infette non dovranno mai alimentare direttamente i piccoli e il loro colostro gli potrà essere fornito solo previa termizzazione (56°C x 1 ora). Tenere come rimonta soltanto le caprette figlie di madri sane è una prassi che vi aiuterà a ricreare, nel tempo, una mandria indenne.

Ponete quindi molta attenzione nell’acquisto di nuovi animali. Appoggiatevi sempre ad un veterinario che esegua i debiti controlli prima della scelta definitiva ed evitate acquisti affrettati ed economici per dubbie ragioni.

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